L’Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) “Mattoallaprossima” è un’associazione scacchistica grossetana, affiliata alla Federazione Scacchistica Italiana (FSI) e iscritta al Registro CONI e al Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche; ha una sede autonoma presso il Centro Commerciale Aurelia Antica, a Grosseto, ed è dotata di tutte le attrezzature didattiche più moderne, nonché di una fornita biblioteca scacchistica.
Organizza annualmente, per conto della Federazione Scacchistica Italiana e del Comitato Regionale Toscano, tornei di livello nazionale, regionale e provinciale.
Il nostro progetto nasce sulla spinta della Dichiarazione dell’Unione Europea per l’introduzione degli Scacchi a scuola.
50/2011 Dichiarazione scritta sull’introduzione del programma “Scacchi a scuola” nei sistemi d’istruzione dell’Unione europea
Il Parlamento europeo
– visti gli articoli 6 e 165 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
– visto l’articolo 123 del suo regolamento,
A. considerando che il trattato sul funzionamento dell’Unione europea prevede, all’articolo 6, lo sport tra i settori in cui “l’Unione ha competenza per svolgere azioni intese a sostenere, coordinare o completare l’azione degli Stati membri”;
B. considerando che il gioco degli scacchi è accessibile ai ragazzi di ogni gruppo sociale, può contribuire alla coesione sociale e a conseguire obiettivi strategici quali l’integrazione sociale, la lotta contro la discriminazione, la riduzione del tasso di criminalità e persino la lotta contro diverse dipendenze;
C. considerando che, indipendentemente dall’età dei ragazzi, il gioco degli scacchi può migliorarne la concentrazione, la pazienza e la perseveranza e può svilupparne il senso di creatività, l’intuito e la memoria oltre alle capacità analitiche e decisionali; considerando che gli scacchi insegnano inoltre determinazione, motivazione e spirito sportivo;
1. invita la Commissione e gli Stati membri a incoraggiare l’introduzione del programma “Scacchi a scuola” nei sistemi d’istruzione degli Stati membri;
2. invita la Commissione, nella sua prossima comunicazione relativa allo sport, a prestare la necessaria attenzione al programma “Scacchi a scuola” e a garantire un finanziamento adeguato a partire dal 2012;
3. invita la Commissione a tenere conto dei risultati di qualsiasi studio relativo agli effetti che tale programma ha sullo sviluppo dei ragazzi.
La Dichiarazione è stata poi recepita dai vari governi; in Italia gli accordi tra il MIUR e la Federazione Scacchistica Italiana (FSI) hanno prodotto iniziative di sensibilizzazione del gioco nelle scuole: già varie nazioni hanno introdotto gli scacchi come materia scolastica; ad esempio la Spagna (articolo su “Tecnica della Scuola”: http://www.tecnicadellascuola.it/item/9378-obbligo-a-scuola-di-giocare-a-scacchi-in-spagna.html), la Norvegia più recentemente (norvegese è l’attuale campione del mondo, Magnus Carlsen).
- Obiettivi didattici generali del progetto
SVILUPPO MENTALE
- affrontare e risolvere situazioni problematiche;
- sviluppare capacità logiche, la consequenzialità, capacità di ragionamento in generale;
- sviluppare capacità di analisi, sintesi, approfondimento;
- rafforzare la memoria in generale, la memoria visiva in particolare, la lucidità, la capacità di astrazione;
- sviluppare la creatività, la fantasia, lo spirito d’iniziativa;
- favorire, con lo sviluppo del linguaggio scacchistico, l’abilità di argomentazione;
- stimolare il pensiero organizzato;
- stimolare lo sviluppo dell’attenzione, della memoria, dell’analisi e della sintesi;
- stimolare l’autovalutazione, la sana competitività, il rispetto dell’altro.
FORMAZIONE DEL CARATTERE
- migliorare le capacità di riflessione;
- controllare l’impulsività, l’emotività, l’approssimazione, la superficialità e la presunzione;
- sviluppare l’esercizio della pazienza;
- aiutare la formazione di una coscienza autocritica;
- stimolare la fiducia in se stessi, l’autocontrollo, le capacità decisionali, il senso di responsabilità e la maturazione generale.
FORMAZIONE DELLA COSCIENZA SOCIALE
- rispettare le regole e accrescere la correttezza;
- rispettare l’avversario;
- trasferire nel gioco la propria aggressività;
- accettare la sconfitta e adattarsi alla realtà.
- sviluppare un’equilibrata valutazione dei propri comportamenti e della propria personalità.
- Obiettivi didattici specifici
Risultano evidenti alcuni collegamenti tra le valenze formative insite nel gioco degli scacchi e gli obiettivi della scuola dell’obbligo.
Le motivazioni fondamentali sono presenti nelle stesse indicazioni nazionali per il curricolo dimostrando così la validità e l’utilità del progetto, inteso come intervento educativo che non interferisce con il lavoro del docente, ma anzi ne diviene un sostegno metodologico e didattico per le numerose valenze formative insite nel gioco.
1. Autonomia di giudizio, di scelte e di assunzione di responsabilità
Durante una partita a scacchi il giocatore si trova spesso a dover scegliere la mossa da fare in assoluta autonomia, senza l’intervento di nessun altro: solo lui è responsabile di quello che fa. Dovrà quindi autonomamente valutare ogni volta la bontà della sua scelta e lo farà anche in relazione alle conseguenze che potranno derivare dall’azione dell’avversario.
2. Inserimento attivo nel mondo delle relazioni interpersonali, sulla base dell’accettazione e del rispetto dell’altro, del dialogo
L’incontro con persone che hanno gli stessi interessi aiuta notevolmente a instaurare rapporti interpersonali e un dialogo diverso dal solito nel momento in cui ci si accinge a rivedere la partita giocata. Infatti, da una partita deriva sempre un dialogo tra i due antagonisti, sia sull’andamento sia sulla conclusione della partita, dialogo attraverso il quale i due giocatori, rivivendo l’intero incontro, discutono sui pregi e sui difetti di ogni mossa effettuata. C’è anche l’abitudine al rispetto dell’avversario sulla base della convinzione che, se questi ha vinto, certamente non è stato merito della fortuna o del caso, ma ha giocato meglio, o ha commesso meno errori, o ha saputo volgere a suo vantaggio i nostri errori.
- Uso di tutti i canali di comunicazione oltre quello verbale e un’appropriata metodologia
Sicuramente, almeno a un livello iniziale, il gioco contribuisce a trasmettere, con una metodologia diversa, alcuni concetti matematici, linguistici e antropologici, facendo in modo da aggirare alcune difficoltà di apprendimento.
È sufficiente indicare soltanto alcuni tra i tanti concetti e termini che possono essere insegnati tramite l’uso della scacchiera per rendere chiara l’idea:
- concetti topologici: sopra, sotto, avanti, dietro, vicino, lontano, destra, sinistra, prima, dopo;
- concetti e termini geometrici: orizzontale, verticale, diagonale maggiore, diagonale minore, centro, lato, diagramma, coordinate, adiacenze;
- orientamento: spostare un pezzo da una casa all’altra della scacchiera seguendo un determinato percorso, senza guardare la scacchiera; seguire un percorso sulla scacchiera evitando gli ostacoli; trovare il percorso più breve per giungere da una posizione a un’altra;
- utilizzo dei diagrammi di flusso: ogni serie di mosse per il raggiungimento di uno scopo costituisce un diagramma di flusso per mezzo del quale si stabilisce lo svolgimento di una partita tenendo conto della reazione logica dell’avversario.
4. Acquisizione di tutti i fondamentali tipi di linguaggio
Il gioco degli scacchi è sicuramente un mezzo di comunicazione non verbale, un linguaggio alternativo attraverso il quale ogni giocatore comunica al suo avversario la propria strategia di gioco, il modo di utilizzare i propri pezzi, le proprie capacità logico-deduttive. Gli scacchi sono un linguaggio di segni con valore sistematico forte, di contenuto artistico e pedagogico.
5. Organizzazione di forme di lavoro di gruppo e di aiuto reciproco favorendo l’iniziativa, l’autodecisione, la responsabilità personale degli alunni
Viene valorizzato il lavoro di gruppo in una forma diversa dalla solita: non si tratta più di lavorare insieme per realizzare un progetto, ma di discutere insieme sulle possibilità atte a trovare la soluzione migliore per determinare la validità del progetto. È appunto dalla collaborazione del gruppo che, mediante l’analisi delle mosse possibili, si arriva a determinare la validità di un piano di gioco.
6. Maturazione delle proprie capacità di azione diretta di progettazione e verifica, di esplorazione, di riflessione e di studio individuale
Tutta la partita a scacchi risponde pienamente ai requisiti di cui sopra: non si può improvvisare né si può giocare a caso: si andrebbe incontro a una disfatta sicura.
Occorre sempre progettare un piano di gioco a medio e lungo termine, fissando obiettivi intermedi da raggiungere, analizzando e verificando continuamente la posizione raggiunta in base alle risposte dell’avversario.
Tutto ciò è principalmente frutto di riflessione e di studio individuale.
Concludendo, si può dire che il gioco degli scacchi contribuisce a formare anche gli schemi mentali che concorrono a sviluppare, mediante costruzioni logiche, i quadri concettuali di cui si parla nei programmi.
L’abitudine a un certo ordine e a determinati schemi, propri del gioco degli scacchi, concorre a trasporre queste abitudini di gioco in comportamenti che il bambino interiorizza, diventando così parte integrante della sua personalità.
Il gioco contribuisce alla formazione generale del bambino perché ogni partita stimola inconsciamente la messa in moto di automatismi che influiscono sullo sviluppo mentale e sulla formazione del carattere e della coscienza sociale.
La letteratura sull’argomento indica un’efficacia del gioco nei confronti di fenomeni quali il bullismo o l’emarginazione; utile si è dimostrato sui bambini iperattivi, su quelli affetti dalla sindrome di Asperger e dall’autismo.
Gli scacchi infatti sono per tutti: normodotati, diversamente abili, disagiati e svantaggiati.
Gli scacchi sono funzionali alla didattica inclusiva, come dimostra la bibliografia essenziale qui sotto richiamata:
Miletto R., Pompa A., Fucci M. R., Morrone F., I bambini e gli scacchi, Armando, Roma, 2005
Wild A., Gli scacchi aiutano gli studenti più deboli, 2007 https://scacchi012.wordpress.com/2007/12/02/trier01/
Miletto R. (a cura di), Per una scuola amica. Curricoli speciali per potenziare la mente, Alpes, Roma, 2010
Trinchero R., Gli scacchi come palestra cognitiva, 2012, http://www.europechesspromotion.org/upload/pagine/doc/Gli_Scacchi_come_palestra_cognitiva._Sintesi.pdf
Trinchero R., Gli scacchi, un gioco per crescere, FrancoAngeli, 2012
Sgrò G. (a cura di), A scuola con i re, Alpes Italia, Roma, 2012
Fico M., Riccioni M.L., Gli scacchi come metodo per una didattica inclusiva , Palumbo, 2017
Da segnalare anche il Progetto europeo Erasmus + Castle
La tabella seguente mostra un parallelismo fra alcuni aspetti tipici degli scacchi e caratteristiche formative.
Caratteristiche del gioco | Obiettivi correlati degli scacchi |
Sviluppo della capacità di autocontrollo fisico e psichico | Concentrazione e immobilità |
Valutazione dell’importanza dei problemi in esame con conseguente ripartizione del tempo a disposizione | Dover concludere un certo numero di mosse in un dato tempo |
Creatività e immaginazione | Passare da una posizione iniziale di parità a una brillante conclusione |
Sviluppo della capacità di riflessione | Muovere dopo aver considerato la continuazione |
Continuo tentativo di miglioramento | Trovata una mossa buona, cercarne una migliore prima di giocarla |
Rispetto delle opinioni altrui | L’esito della partita indica quale dei due giocatori aveva l’idea giusta |
Sviluppo delle capacità di prendere decisioni in autonomia | Fra le varie mosse considerate bisogna sceglierne una sola e da soli |
Sviluppo della capacità di concepire ed eseguire schemi e processi logici. | Una mossa deve essere la conseguenza logica della precedente o deve preparare in modo coerente la successiva |
- Rapporti tra scacchi e materie scolastiche
Scacchi e matematica: gli scacchi si possono considerare geometria e matematica applicata; muovendo i pezzi in orizzontale, verticale e diagonale, come già accennato, gli allievi sviluppano il senso di spazio, direzione e distanza.
Ogni pezzo di scacchi ha un suo valore numerico (l’alfiere vale 3 punti, la torre 5 punti, etc), quindi quando si scambiano i pezzi, si affrontano i concetti di valutazione di grandezze e si effettuano somme e sottrazioni.
Un sistema di coordinate identifica infine ogni casella della scacchiera (dalla traversa A ad H, dalla colonna 1 a 8)
Scacchi e informatica: esistono programmi informatici per il gioco e piattaforme internet per giocare con alunni di altre classi anche di altre nazioni (come Arena Junior segnalata da MIUR). L’uso di tali strumenti facilita l’acquisizione di alcuni concetti informatici.
Scacchi e lingue straniere: tramite il gioco si possono insegnare parole straniere utilizzate negli scacchi, a partire dal nome dei pezzi.
Inoltre la storia millenaria degli scacchi consente di collocare sulla linea del tempo fatti relativi alla storia dell’uomo e quelli relativi alla storia degli scacchi.
La costruzione di scacchiere e pezzi poi rende un gioco l’acquisizione di concetti legati alle immagini.